Gennaio 30, 2025

Cloud gaming: verso una nuova ascesa?

Il settore del gaming sta attraversando una fase di trasformazione significativa, con il cloud gaming al centro di questa evoluzione e che ipoteticamente potrebbe avere un vero e proprio boom con lo sviluppo di una navigazione internet sempre più efficiente e soprattutto stabile, che rappresenta il prerequisito fondamentale per il suo funzionamento. Il cloud gaming, nello specifico, è una tecnologia che consente agli utenti di giocare in streaming senza la necessità di avere un hardware potente (dunque le console di ultima uscita tendenzialmente), poiché l’elaborazione avviene su server remoti. Secondo il Media & Entertainment Industry Predictions Report pubblicato da AlixPartners, si prevede che entro il 2025 i giochi basati su cloud diventeranno sempre più centrali, influenzando profondamente l’industria dell’intrattenimento digitale. Analogamente a quanto è già accaduto per quanto riguarda il mondo seriale televisivo ad esempio, con i colossi come Netflix e Disney+ (tra i molti che sono oggi disponibili) che hanno rivoluzionato il modo di approcciarsi alla serie tv.

Tornando però nello specifico al comparto del gaming, l’intero settore ha registrato una crescita esponenziale negli ultimi anni. Nel 2023, il mercato globale ha raggiunto un valore di 184 miliardi di dollari e si prevede che crescerà fino ad oltre 200 miliardi di dollari entro il 2026. Va però specificato che il termine gaming include in realtà molti ambiti differenti, passando dal mobile gaming, vero traino del settore, ad elementi come gli svariati giochi di casino o i giochi da tavolo, i giochi di carte e ovviamente tutto ciò che è connesso al mondo delle console, oltre che del PC. Non è perciò una sorpresa la volontà di investire molte risorse nello sviluppo della tecnologia ad esso collegata.

Il cloud gaming, che ad oggi è già attivo, presenta molti vantaggi. Innanzitutto occorre menzionare l’accessibilità: gli utenti possono accedere a una vasta libreria di giochi senza la necessità di acquistare un hardware costoso ma solo sottoscrivendo un abbonamento con la piattaforma in questione. Un altro aspetto importante è quello relativo agli aggiornamenti automatici, elementi che sono e gestiti dal provider del servizio, eliminando la necessità di download manuali da parte dell’utente finale. Infine, un aspetto che solo in prima istanza appare banale: con il cloud gaming si apre l’era del gioco multi-dispositivo. Ciò significa che è possibile iniziare una partita su un dispositivo e continuarla su un altro senza interruzioni.

Se da un lato i vantaggi principali sono evidenti a tutti, non mancano anche i possibili difetti. Il primo ostacolo da aggirare è legato alla connettività. Tutto quello che è stato detto fino ad ora, infatti, decade in caso di assenza di una connessione internet stabile e veloce, un requisito essenziale per garantire un’esperienza di gioco ottimale. Un secondo elemento spesso menzionato invece potrebbe non essere necessariamente un difetto: il riferimento va al modello di business che si introduce anche nel mondo del gaming, fino a questo momento rimasto al classico acquisto del gioco che si vuole utilizzare (sia per la versione digitale che per quella fisica). La maggior parte dei servizi di questo tipo richiedono abbonamenti mensili, altri adottano un modello pay-per-use, vale a dire che si paga solo quello che si utilizza: può essere un difetto nella misura in cui si scopre che il profilo del gamer predilige l’uno o l’altro, ma è difficile fare anticipazioni in tal senso.

Ad oggi, tuttavia, sono ancora poche le aziende che hanno lanciato piattaforme di cloud gaming. I due giganti del settore non potevano mancare all’appello: da un lato Xbox Cloud Gaming e dall’altro PlayStation Plus. Non mancano però i competitor: in primis NVIDIA GeForce NOW, ma anche Amazon Luna e Shadow.