Poche sono le piante che riescono ad adattarsi a un ambiente domestico facilmente, tra queste le piante grasse che non richiedono particolari attenzioni e possono essere coltivate da tutti. Queste piante sono di varie forme, colori e dimensioni. Vengono chiamate “succulente” perché sono in grado di immagazzinare l’acqua piovana nelle loro foglie spesse e nelle radici.
Di solito le succulente sono particolarmente diffuse nelle regioni calde e asciutte, anche se alcune specie si possono trovare nei paesi in cui d’inverno si raggiungono temperature minime basse. Alcune varietà possiedono le foglie, altre sembrano invece pelose. Le più conosciute sono quelle con le spine che servono alla pianta per ripararsi dall’esposizione diretta del sole e come difesa da possibili predatori attratti dalla polpa succulenta.
Le piante grasse sono molto longeve e possiedono fiori molto belli, che solitamente hanno una durata brevissima. Innaffiare le piante grasse può essere un’operazione molto semplice ma basta una goccia in più o in meno, che possono sorgere problemi. Ecco perché è essenziale scoprire i migliori trucchi da adottare per un’innaffiatura sicura. Scopriamo insieme i consigli del portale MiglioreBlog.it sulle piante grasse.
Quanta acqua dare alle piante grasse?
Queste piante hanno la capacità da secoli di sapersi adattare ad habitat aridi e per questo sono strutturate per conservare al loro interno ogni goccia di acqua che possono trovare in giro. Le foglie e in alcuni casi, i gambi sono delle vasche fatte di tessuto spugnoso come il rivestimento interno del tronco e delle foglie, che può aiutare a ridurre la perdita di umidità nell’ambiente.
Nel loro habitat naturale il clima è secco e la pioggia molto rara, quindi, la possibilità di immagazzinare acqua è l’unica possibilità per potere sopravvivere. Avendo questa struttura, le piante grasse non sono in grado di eliminare l’acqua in eccesso e se vengono innaffiate eccessivamente e restano nel terreno bagnato a lungo, possono marcire rapidamente.
Come innaffiare le piante grasse: ecco i trucchi giusti
Il trucco giusto per un’innaffiatura sicura delle piante grasse è quello di bagnare in modo uniforme la terra del vaso e fare scorrere l’acqua attraverso il substrato del terreno. Così facendo si favorirà il ricambio dell’aria e si potranno smaltire i sali minerali in eccesso. Questo consiglio è da seguire specialmente in estate quando le innaffiature sono frequenti.
Limitare il calcare è un altro consiglio degli esperti, che quando eccessivo può danneggiare le piante grasse in vario modo. Per ridurre la presenza di eventuale calcare queste piante devono essere innaffiate con acqua piovana oppure senza minerali.
Si consiglia anche di effettuare l’innaffiatura con l’aiuto di un dispenser che permetta sia di innaffiare che di pulire dalla polvere o eventuali parassiti che possono tentare di aggredire le piante.
Nel caso in cui le piante grasse fossero coltivate in vaso, il metodo più veloce e consigliato dagli esperti è quello di immergere il vaso dentro una bacinella con dell’acqua e lasciarlo per qualche ora. In questo modo il terreno potrà tornare umido e la pianta potrà assorbire la quantità di acqua controllata senza che venga smossa la superficie del terreno. Questo metodo può essere utile quando si vuole diluire in acqua concime e prodotti per contrastare insetti e funghi.
Come capire se la pianta ha bisogno di acqua?
Si può infilare nel terriccio uno stuzzicadenti lungo che raggiunga in profondità la terra. Se estraendolo dovesse essere asciutto, allora è giunto il momento di annaffiarlo. Le innaffiature devono essere fatte la mattina presto oppure la sera.
Solitamente, le piante grasse devono ricevere un’innaffiatura moderata fino al periodo in cui sta per finire la fioritura che avviene in genere ogni anno da maggio a novembre.
In inverno, andando verso il riposo vegetativo, non necessitano di acqua. Le piante grasse assorbiranno l’umidità dall’ambiente circostante e soddisferanno la propria necessità di acqua.
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