Le ghette sono un accessorio che si portava sulle scarpe, usato principalmente nel periodo in cui cadde l’Impero romano d’Occidente, 476 d.C. Il loro utilizzo tradizionale prevedeva la copertura dei polpacci, così da evitare che acqua, neve e fango potessero entrare nelle scarpe durante i combattimenti o il lavoro nei campi. Insomma, una sorta di protezione, che prendeva anche il nome di mollettiere e facevano parte delle divise di fanteria. È tutt’oggi possibile vederle indossate durante le parate. Del resto, ancora oggi si utilizzano molto quando si fa equitazione ed alpinismo. Quindi, appurato che le ghette si utilizzano ancora, cerchiamo di scoprire qualcosa in più su questi accessori che si portavano sulle scarpe, fin dall’antichità.
Si portavano sulle scarpe: ecco cosa sappiamo delle ghette
Le ghette sono un accessorio di abbigliamento diffuso intorno al 476 d.C., con la caduta dell’Impero romano d’Occidente. I barbari furono i primi a indossarle per proteggersi mentre andavano a cavallo, questo perché le ghette sono, da sempre, utilizzate per proteggere i polpacci. A occhio e croce potrebbero sembrare simili a degli stivali, se si pensa alla scarpa che avvolge i piede e alle ghette che salgono lungo i polpacci, ma in realtà sono diversi, in quanto le ghette non comprendono anche la parte del piede, ma solo il gambale. Questo è anche un vantaggio per chi le indossa, in quanto non obbliga all’utilizzo della scarpa. Utilizzate per andare a cavallo, per alcuni sport, come l’escursionismo, nella caccia e per lavorare nei campi, visto che, in entrambi i casi, anche se per motivi diversi, è necessario proteggere il polpaccio. Alcuni modelli, come le ghette basse, conosciute anche come uose, diffuse all’inizio del XX secolo, cambiarono anche il loro utilizzo, passando da protezioni ad accessori di lusso. Ad esempio, nell’abbigliamento maschile, indossare un paio di uose, in pelle e con i bottocini, era sinonimo di eleganza. Moda che però si perse alla fine degli anni ’30.
Si portavano sulle scarpe: ecco come sono fatte le ghette
Le ghette possono essere realizzate in diversi modelli. A partire da quelli più semplici, quindi con la forma a tubo da infilare, al massimo con la chiusura a bottoncini o lacci, a quelli più elaborati che si distinguono per la parte, chiamata a becco d’oca, sporgente che serve per coprire il collo del piede e garantire una maggiore protezione e per il laccio che garantisce una miglior presa per evitare che le ghette risalgano sulla gamba. I modelli possono essere realizzati in cuoio, pelle, feltro, lana, tessuto e materiale plastico. Le ghette moderne, invece, utilizzano anche tessuti e materiali in tecnofibre e accorgimenti tecnologici per la chiusura come: velcro, elastici, bottoni automatici, lampo, cavetti d’acciaio, clip.
Si portavano sulle scarpe: ecco dove trovare le ghette e quanto costano
Le ghette, al giorno d’oggi, sono molto usate in equitazione e in alpinismo ed escursionismo. Nel primo caso per proteggere i polpacci durante la cavalcata e nel secondo e terzo per proteggersi dalle spine e dai rischi derivati dalle escursioni lungo percorsi impervi. Quindi, se state pensando di acquistarne un paio potrete rivolgervi ai negozi specializzati, dove vengono venduti materiali e attrezzature sportive, oppure anche ad acquistarle online.
Post Simili
È allevata in acque stagnanti: morfologia e caratteristiche del pesce tinca
Problemi di cuore: come affrontarli e a chi rivolgersi per trovare soluzioni
Il campo di battaglia di alfieri e regine: come funziona una scacchiera?