Il momento della dichiarazione dei redditi è un appuntamento che si ripete tutti gli anni. Quel che in molti non sanno è che i cittadini hanno il diritto di decidere a chi devolvere una quota delle imposte che sono dovute allo Stato. Anzi, si tratta di ben tre quote differenti: il 2 per mille, che può essere destinato a un partito politico; il 5 per mille, che si può devolvere a una organizzazione di utilità sociale; e l’8 per mille, con il quale si può supportare un’organizzazione religiosa. La scelta – vale la pena di metterlo in evidenza – non è obbligatoria.
Si tratta, però, di un’opportunità che merita di essere presa in considerazione. Per il 5 per mille, per esempio, la quota può andare a sostenere enti o associazioni di ricerca scientifica – a patto che siano registrate in un elenco dedicato – ma anche realtà di volontariato e onlus, fra cui Medici Senza Frontiere.
Come si fa a donare il 5 per mille
Se il cittadino non compila la sezione della dichiarazione dei redditi dedicata al 5 per mille, ecco che quella parte delle sue imposte finirà nelle casse dello Stato. Insomma, non è che non indicando il destinatario del 5 per mille qui soldi rimangano in tasca al contribuente. Tanto valore, allo, scegliere una onlus o una organizzazione a cui donare tale quota, in modo da finanziarne i progetti e agevolarne l’attività. Tutto quel che si deve fare è compilare – a seconda della propria situazione – il Modello Unico, la Certificazione o il modulo 730, per poi apporre una firma nel riquadro relativo al sostegno alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale. L’importante è non dimenticarsi di specificare il codice fiscale dell’ente che si ha intenzione di supportare. Per Medici Senza Frontiere, per esempio, il codice fiscale è 970 961 20 585.
Perché proprio Medici Senza Frontiere
E proprio per Medici Senza Frontiere il 5 per mille deve essere considerato una fonte di sostegno davvero importante. Il motivo è presto detto, visto che la totalità dei fondi che vengono raccolti in questo modo sono destinati a finanziare molteplici progetti attivi in ogni parte del mondo. Nel corso degli ultimi anni sono stati finanziari sia progetti di medio e lungo termine che interventi di emergenza, e fra questi c’è stato anche il Fondo Covid 19, che si è rivelato un supporto prezioso per combattere la pandemia da coronavirus. Tra i Paesi che hanno potuto beneficiare di progetti sovvenzionati con il 5 per mille degli italiani ci sono la Palestina, con l’offerta di cure alle vittime di traumi violenti, e la Repubblica Centrafricana, con le attività svolte nel reparto maternità dell’ospedale di Castor, ma anche il Sud Sudan, dove nel campo sfollati di Yei il team di Medici Senza Frontiere presta assistenza ai rifugiati.
Un aiuto prezioso
Insomma, nel momento in cui si appone la propria firma per il 5 per mille a favore di Medici Senza Frontiere si ha la certezza di aiutare una realtà che da più di 50 anni si impegna a portare cure in tutti i luoghi del mondo in cui c’è bisogno, per salvare vite soprattutto in quei territori in cui a dominare sono la violenza e la povertà e che magari spesso sono dimenticati dai più importanti mezzi di comunicazione. È il caso, per esempio, di Haiti: nel difficile quartiere di Martissant è stato possibile finanziare, proprio attraverso i fondi provenienti dal 5 per mille, il progetto di chirurgia ortopedia e generale, con la presenza di più di 200 persone tra guardiani, igienisti, logisti e, ovviamente, medici e infermieri pronti a curare i pazienti.
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