Si sa che in ogni momento dell’anno sono tantissime le persone che, freneticamente, cercano di correre ai ripari per quanto riguarda quei chiletti in più accumulati in periodi di (forse eccessivo) relax alimentare. Chiariamo, concedersi qualche sfizio è più che lecito e non farà male alla salute come sarà innocuo per la linea; ma abitudini sbagliate protratte nel tempo, come quella che può essere una dieta ipercalorica, ci fa inevitabilmente trovare l’ago della bilancia che pende un po’ più verso destra. Ebbene, le soluzioni possono essere soltanto due e sono indivisibili l’una dall’altra: dieta ipocalorica e attività fisica. Una delle diete più discusse degli ultimi tempi è quella denominata Rina 90: vediamo un po’ in cosa consiste, se può essere utile e quali sono i limiti e le eventuali problematiche che ne possono derivare. |
Dieta Rina 90: in cosa consiste?
Teniamo a specificare che quanto riportato in questo articolo è solo e unicamente a titolo informativo e che in alcun modo intende suggerire o consigliare questo o qualsiasi altri tipo di alimentazione. La nutrizione dev’essere affidata solo ed esclusivamente a chi di competenza, ossia, professionisti dell’ambito come medici, dietologi e nutrizionisti.
La dieta Rina 90 ha una struttura piuttosto semplice e consiste, principalmente, nel consumo di (quasi esclusivamente) una sola tipologia di nutriente in tutti i pasti della giornata, per una finestra di tempo di quattro giorni. Trascorsi questi quattro giorni, ci saranno più cicli, per la durata totale di 90 giorni, quindi tre mesi.
Il primo dei quattro giorni è dedicato alle proteine (es: pesce e carne), il secondo agli amidi (legumi), il terzo ai carboidrati (pane e pasta) e il quarto alle vitamine (frutta e verdura).
Dieta Rina 90: Piano giornaliero, settimanale e mensile
Il menù giornaliero è molto minimalista e tende a prediligere l’abbondanza a pranzo, piuttosto che a colazione e a cena. L’ indicazione per il pasto mattutino per chi segue la dieta Rina 90, infatti, è di consumare un frutto e del caffè non zuccherato. A pranzo, una quantità pesata dell’alimento scelto a seconda del giorno e a cena, metà della quantità dello stesso alimento consumata durante il pranzo.
Più che un menù settimanale, è da considerare l’intero ciclo di 90 giorni. In definitiva, però, se volessimo indicare una eventuale dieta cominciata di lunedì, il programma sarebbe questo:
- Lunedì – proteine;
- Martedì – amidi;
- Mercoledì – carboidrati;
- Giovedì – vitamine;
- Venerdì – proteine;
- Sabato – amidi;
- Domenica – carboidrati.
Infine, nel piano mensile è presenta una regola vigente per il 29esimo giorno in cui, è previsto un digiuno (ovviamente ad eccezione dell’acqua che va sempre e comunque consumata).
Dieta Rina 90: quali sono i suoi limiti?
Sappiamo bene che un piano alimentare che sia adatto a tutti non esiste e pertanto, non può essere stilata una dieta generalizzata. Ogni professionista dell’alimentazione tiene conto dell’età, del sesso, del peso e delle problematiche, gusti ed esigenze del proprio cliente. Pertanto, non è assolutamente consigliato seguire un menù fatto per “chiunque”, anche se la promessa è quella di far perdere un gran numero di chilogrammi. Il suggerimento, anzi, è quello di rivolgersi al proprio medico e comunicare le proprie intenzioni di dimagrire e intraprendere un piano alimentare ipocalorico.
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